Il teatro Girolamo Magnani è uno dei 77 teatri storici della Regione Emilia Romagna ancora attivi (sui 106 complessivi).
La costruzione del Teatro, su progetto dell’architetto di Maria Luigia, Nicola Bettoli, (autore anche del Regio di Parma) ebbe inizio proprio nel 1813, anno di nascita di Giuseppe Verdi, sull’area della soppressa chiesa di San Francesco. I lavori, interrotti più volte, ripresero solo nel 1853 e si conclusero nel 1861.
La facciata neoclassica è scandita da un portico a tre arcate sopra il quale si aprono cinque finestre sormontate da lunette che ospitano medaglioni con busti di musicisti e compositori. Sopra la finestra centrale lo stemma di Fidenza.
Il foyer rivestito di stucchi a finto marmo è decorato con fregi, maschere e putti, mentre al centro della volta spiccano due figure femminili simboleggianti la Musica e la Poesia.
Elegantissima è la sala degli spettacoli, a tre ordini di palchi, con uno sfarzoso boccascena arricchito da oro e stucchi bianchi. Dalla volta affrescata su fondo azzurro si sporgono verso gli spettatori giocosi amorini e putti. Tutta la decorazione è stata realizzata da Girolamo Magnani, lo scenografo e decoratore fidentino autore di decine di scenografie verdiane, fra cui quella del “Simon Boccanegra” del 1881 alla Scala. Il palcoscenico (ricostruito in cemento armato nel 1953) è dotato di ampio retropalco e di dieci camerini. Sempre del Magnani coadiuvato da Giuseppe Giacopelli e Francesco Spada è la Sala del Ridotto, “la cui volta è tutta una ridente e gioiosa teoria di fiori, ghirlande e amorini che sembrano sporgersi e uscire dalle nicchie tanta è la forza dei chiaroscuri e la vivacità delle tinte”. Sontuoso anche l’arredamento costituito da due grandi specchiere di legno dorato e da preziosi lampadari di cristallo provenienti dalla corte ducale di Parma.
L’inaugurazione avvenne il 26 ottobre 1861 con “Il Trovatore”, in omaggio a Verdi, scenografia di Magnani, naturalmente. Tra il 1870 e il 1871 sopra il palcoscenico fu costruita una sala da ballo con parapetto per i veglioni di carnevale e sette anni più tardi il teatro diventò sede di una scuola di musica teatrale. Nel 2011, in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, è stata restaurata la Camera Acustica, recentemente ritrovata, che apparteneva alla dotazione scenotecnica del teatro fin dalle origini e oggi, sopravvissuta al tempo, costituisce uno dei rari esempi al mondo di tali realizzazioni. Nel novembre 2014 è stato restituito al teatro e alla cittadinanza anche il prezioso fondale storico dipinto nei primi del ‘900 da Dino Mora, raffigurante uno scorcio fantastico del Palazzo Ducale di Colorno, con inserti rivisitati anche della facciata del Teatro Magnani.
Oltre ad essere un bene culturale dall’enorme valore storico ed artistico il Teatro Magnani rappresenta un vero e proprio “luogo di cittadinanza” nel quale praticare forme di appartenenza alla comunità in diversi contesti.
Per il testo si ringrazia il Comune di Fidenza e per alcune delle foto Ater – Teatro Magnani
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