La Rocca Sanvitale di Fontanellato si erge, incantevole, al centro del borgo, circondata da ampio fossato colmo d’acqua: racchiude uno dei capolavori del manierismo italiano, la saletta dipinta dal Parmigianino nel 1524 con il mito di Diana e Atteone.
L’interno
All’interno della Rocca ancora intatto l’appartamento nobile dei Sanvitale. Nella Rocca Sanvitale di Fontanellato è visitabile l’unica Camera Ottica in funzione in Italia all’interno della quale un sistema di specchi riflette l’immagine della piazza antistante su uno schermo. In una apposita ala del Castello dal 2015 è visibile lo Stendardo della Beata Vergine di Fontanellato ritrovato, il grande drappo in damasco rosso lungo 5 metri e alto 4 metri datato tra il 1654 ed il 1656. La sua forma e gli anni della sua esecuzione hanno fatto pensare anche ad un suo utilizzo come bandiera di nave – una Galera – capitanata da un nobile Sanvitale, come attestano alcuni documenti, che ha solcato il Mar Mediterraneo durante la guerra di Candia. Il teatrino dei nipotini di Maria Luigia d’Austria al primo piano vi farà tornare bambini. La sfera armillare nella Sala da Ricevimento segna antiche coordinate. Le armi esposte narrano un tempo di guerra, le ceramiche e i quadri un tempo di pace.
Leggenda narra si manifesti nel Castello il fantasma della piccola Maria Costanza Sanvitale, nipotina della Duchessa Maria Luigia d’Austria. La bambina, vocata alle belle arti, al canto e al ballo, morì all’età di 5 anni, 7 mesi e 7 giorni, lasciando disperati i genitori, i giovani Conti Albertina e Luigi. Alcune guide del maniero e alcuni turisti hanno udito passi, una voce di bimba a chiamarli ed hanno visto ombre, in due sale in particolare: la Sala del Biliardo e la Sala da Ricevimento.
Il Museo Rocca Sanvitale di Fontanellato, tra i primi in Italia, dà l’opportunità unica – al di fuori dei normali orari di visita del castello – di ammirare anche “in solitudine” la celebre Camera Picta, l’Affresco del Parmigianino (con prenotazione obbligatoria rocca@fontanellato.org) da soli, o in coppia, seduti all’interno della stanza. Rivivrete da soli quella sensazione che forse provava la committente Paola Gonzaga, sposa di Galeazzo Sanvitale, quando entrava all’interno di quel luogo così speciale dove meditava e rifletteva sul senso della vita attraverso le domande che le pareti affrescate pongono. L’idea è perfetta per chi ama stare parecchio tempo davanti ad un’opera d’arte da solo, per passare del tempo con se stessi o per chi vuole regalare ad una persona una esperienza speciale, unica, esclusiva.
La storia
La storia dell’edificazione della Rocca Sanvitale può essere fatta risalire all’anno 1124 quando venne eretta una prima torre di difesa da parte dei Pallavicino. A tale periodo viene fatta risalire proprio la costruzione del mastio centrale della Rocca, che serve anche come porta di ingresso, oggi attraverso un ponte di pietra, originariamente attraverso un ponte levatoio. Nel 1386 le terre di Fontanellato con la relativa Rocca, vennero cedute ai Sanvitale. Nel 1404, il feudo venne trasformato in contea: fu in tale periodo che la Rocca di Fontanellato divenne una residenza signorile di notevole importanza. La Rocca appartenne alla famiglia Sanvitale fino al 1948 anno in cui Giovanni Sanvitale la vendette all’amministrazione comunale.
Per il testo e le foto si ringrazia l’associazione I Castelli del Ducato di Parma, Piacenza, Pontremoli
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