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La mostra “In Tavola. Un mosaico quotidiano di storia e saperi” allestita a Parma
3 Novembre 2021 - 1 Aprile 2022
La mostra “In Tavola. Un mosaico quotidiano di storia e saperi”, inserita nel programma di “Parma Capitale italiana della Cultura 2020/21” sarà aperta al pubblico dal 3 novembre 2021 al 28 gennaio 2022 presso la sede dell’Archivio di Stato di Parma in via D’Azeglio 45. La mostra e il ricco catalogo, curati da Valentina Bocchi e Luigi Pelizzoni, raccolgono una notevole serie di documenti, dalle molteplici carte ai manoscritti, alla cartografia ed alle pubblicazioni storiche, che intendono “raccontare” quasi un millennio di pratiche agricole e culinarie del territorio parmense.
La ricerca storica riguarda l’evoluzione delle tecniche di coltivazione e di trasformazione delle materie prime animali e vegetali dal medioevo sino ai nostri giorni. Per quanto riguarda il territorio fidentino e soprattutto salsese, sia all’interno della mostra che nel catalogo, risalta la storia del sale di Salsomaggiore, redatta dalla studiosa salsese Francesca Zancarini, che da anni si occupa della ricerca d’archivio negli atti presenti nel Fondo Saline di Salsomaggiore. Già dall’epoca preromana si può presumere fosse praticata l’estrazione del sale dalle acque dei pozzi presenti nel centro di Salsomaggiore e nel suo circondario. All’interno della mostra si fa riferimento a tutta la storia della produzione del sale, completata da quella dei personaggi, delle famiglie e dei monasteri che, da Milano a Parma, sono stati i protagonisti sia della produzione del sale sia della sua distribuzione.
Lo scambio commerciale tra Salsomaggiore e le zone limitrofe era caratterizzato da due percorsi, uno rivolto al mare, attraverso gli Appennini, l’altro diretto a nord, attraverso la via Emilia e il fiume Po. Lo snodo di questa via era, come è oggi, Fidenza, fondata dai romani nel I sec. a. C. su un sito preesistente che era già stato abitato dagli etruschi e dai galli, come tutto il territorio circostante. Fidenza doveva fungere da snodo viario diretto sia verso l’est e l’ovest sulla via Emilia, che a nord per un collegamento con il fiume Po. Già dall’epoca romana infatti esisteva un canale navigabile chiamato Fossadodo che, partendo da Fidenza e intersecando la via Emilia, consentiva lo svolgimento del commercio, combinando il trasporto fluviale con quello su strada.
Alla fine del XIX sec. la trasformazione di Salsomaggiore da centro minerario, dedicato alla fabbricazione del sale, in città giardino, rivolta quasi esclusivamente al soggiorno di utenti termali, fece sì che il sale alimentare ricavato, pur mantenendo le prerogative originali, diventasse un prodotto residuale, oggi non più commercializzato.
Ingresso libero
La mostra si potrà visitare: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13.30, martedì e giovedì dalle 9 alle 17.