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11/06 Festival della Lentezza
11 Giugno 2021 - 13 Giugno 2021
Torna il Festival della Lentezza dall’11 al 13 giugno 2021, nel Giardino della Reggia Ducale di Colorno (PR). Con quattro anteprime in altrettanti comuni della provincia (Collecchio, Fornovo Taro, Mezzani, Montechiarugolo).
Di seguito le parole degli organizzatori:
Ci abbiamo pensato a lungo, prima di scegliere di provarci. Se esserci, e come, per rimettere in fila le cose che servono a vivere. Che sono, oltre alla salute, anche l’amore, la vita, lo stare insieme. Riconoscersi nella comunità. Come parte di un tutto che è stato spezzato.
Torneremo, dunque, se si potrà tornare. Lo faremo tenendo conto di tutti gli accorgimenti che ci consentiranno di fare un festival in piena sicurezza per il pubblico, gli ospiti, i volontari. Sarà in presenza, se si potrà. O non sarà.
“Cosa tiene accese le stelle”, è da questo titolo che sta prendendo forma il programma. L’immagine della locandina è di Giulia Pintus illustrazioni, che ringraziamo.
Quella di seguito, invece, è l’idea poetica da cui tutto prenderà forma.
“Smontare il mondo e rimontarlo, un pezzo alla volta. Togliere e aggiungere. Battere e levare. Come bravi architetti della tensione emotiva. O come fabbri del desiderio. Calpestare nuove strade senza scordare chi siamo, spronati dalla nostalgia del futuro. Andare oltre, anche. Ai pregiudizi e alle paure. Oltre a tutta questa rabbia che ci paralizza. Avere cura di scrivere una storia diversa.
Che bello sarebbe possedere una scala lunga quel tanto che basta per raggiungere il cielo. Appiccicarcisi e dare un’occhiata. Vedere cosa nasconde la luce. Ostinata, e inviolabile. Toccare il motore dell’immaginazione. Aiutare a riavviarlo. Farsi pistone, ingranaggi. Per un’alfabetizzazione sentimentale di massa. Imparare a resistere dentro uno spazio più giusto. In uno spazio più onesto.
Non è un interruttore. E nemmeno una speranza. Cosa tiene accese le stelle è la riscossa di chi intende ostinato provarci. La moltiplicazione popolare dei sogni. La sfacciata convinzione che le cose possano cambiare.
Dicono che per cambiarle, le cose, serva radicalità. E coraggio da vendere. E braccia che sanno accogliere.
Occorre ricominciare daccapo. Sapendo che proveranno a fermarci, ma che non ci saranno riusciti. Noi, partigiani del tempo, liberi dall’ingombro del presente”.
Fonte: Festival della Lentezza