Il Museo Ebraico “Fausto Levi” viene inaugurato ufficialmente nel 1981 quando l’allora presidente della Comunità Ebraica di Parma Fausto Levi, la cui famiglia è originaria di Soragna, ha riaperto al pubblico l’antico edificio contenente la sinagoga completamente ristrutturato e rinnovato. Le stanze che sin dal primo ‘600 erano state sede della Comunità israelitica soragnese sono così divenute custodi di rare testimonianze, oggetti di culto e documenti tra i pochi rimasti a raccontare la secolare storia degli ebrei parmensi e piacentini; opere provenienti non solo da Soragna ma anche dalle antiche comunità scomparse di Busseto, Fiorenzuola, Cortemaggiore, Monticelli D’Ongina, sono il cuore di una collezione costituita con dedizione e accurate ricerche dallo stesso Fausto Levi, cui il Museo è intitolato.
Nella raccolta sono conservate oggetti di grande valore, salvati da sicura dispersione e degrado. Arredi lignei, argenti preziosi, documentazione autentica, e rotoli di pergamena sono il cuore di una testimonianza storia e documentale tra le più preziose e peculiari d’Italia.
La Sinagoga
La sinagoga di Soragna, all’interno di quella che era chiamata “Casa Grande delli Hebrei” venne costruita all’inizio del XVII secolo e ristrutturata a metà del XIX. Un’iscrizione d’epoca al suo ingresso ricorda la nuova inaugurazione del 1855. Ad affrescarla in stile neoclassico fu il pittore bussetano Gioacchino Levi. Nel vestibolo antistante la Sinagoga sono custoditi gli oggetti più preziosi della collezione: si tratta di oggetti rituali che testimoniano la ricchezza ed il gusto dei membri delle famiglie ebraiche che li hanno commissionati per l’uso presso le loro comunità. I rotoli della Torah, il più antico risalente al 1594, manti e fasce (tehilim e mappot) in broccato utilizzati per ricoprirli, puntali e corone (rimmonim e keterim) per adornarli. Non mancano poi anche rotoli decorati del libro di Ester (Megillot Ester), ed un antico libro di preghiera setttecentesco (Siddur) dalla copertina cesellata in argento. La visita alla Sinagoga termina con le ketubbot, i contratti matrimoniali, conservati nel matroneo. Qui ne vengono esposti otto, risalenti al periodo compreso tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. Tutti splendidamente decorati: uno di essi riporta i ritratti di Vittorio Emanuele Secondo, Giuseppe Mazzini, Camillo Benso di Cavour. E’ presente anche il ritratto presunto di Giuseppe Garibaldi. Si tratta di un’eccezionale testimonianza storica, che mostra l’adesione ebraica agli ideali del Risorgimento italiano.
Per il testo e la foto di copertina si ringrazia il Museo Ebraico Fausto Levi, per le foto si ringrazia l’Associazione dei castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli
Via Cavour, 43
43019 Soragna, Parma
Telefono: +39 0524 599399
E-mail: info@museoebraicosoragna.net