La Cattedrale di Fidenza risale al XII secolo e costituisce uno splendido esempio di romanico emiliano; è dedicata a San Donnino, del quale conserva le preziose reliquie. L’edificio si sviluppa su un piccolo Martyrium, la chiesetta eretta nel IV secolo d.C. per ospitare le spoglie del martire. In seguito venne ampliata grazie all’intervento della regina longobarda Teodolinda, dell’imperatore Carlomagno e del sovrano Federico Barbarossa, che nel 1162 la dichiarò sua Chiesa Imperiale.
La facciata
La facciata a capanna, rimasta incompleta, è affiancata da due torri quadrate in blocchi di arenaria: quella di destra è detta del “Trabucco” e quella di sinistra è detta “del Folletto” o “delle Cicogne”. Presenta tre portali con protiri; il portale principale al centro è caratterizzato da due leoni stilofori e mostra al vertice dell’arco Cristo in Gloria. Notevole l’intero apparato scultoreo della facciata con fregi, statue e bassorilievi, frutto dell’intervento di Benedetto Antelami e della sua bottega. Il fregio che attraversa il portale centrale racconta la storia di Donnino, prezioso servitore dell’imperatore Massimiano, della sua fuga dal sovrano, del suo martirio e dei suoi primi miracoli a Fidenza. La statua di San Simone presente sulla facciata della Cattedrale indica la strada da seguire per raggiungere Roma.
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L’interno
L’interno a tre navate, caratterizzato da elementi architettonici romanici e gotici, presenta nel catino absidale sculture risalenti presumibilmente al XIII secolo con Cristo Maestro in trono affiancato dai simboli dei quattro evangelisti e da due angeli; nella parte inferiore si trova l’affresco con la figura di Cristo al centro, protagonista della scena del Giudizio Universale.
Nella Cripta a tre navate, rinnovata dall’intervento della bottega antelamica ad inizio XIII secolo, sono conservati sotto il nuovo altare i resti del Martire San Donnino, ritrovati nel 1853.
San Donnino
La storia di Fidenza è strettamente legata a quella del suo Santo Patrono Donnino Martire. Fu il cubicolario dell’imperatore Massimiano, ossia il funzionario che aveva il compito di amministrare i beni della Camera Imperiale e che doveva custodire e porre sul capo del suo signore la corona imperiale in occasione delle grandi cerimonie. Donnino essendo cristiano, dovette abbandonare la corte imperiale e fuggì con alcuni compagni alla volta di Roma. Inseguito dai soldati dell’imperatore, venne catturato e decapitato alle porte di Fidenza, presso il torrente Stirone. Lì accadde il miracolo: Donnino attraversò il fiume con il proprio capo in mano e si mise a giacere a terra; proprio in quel luogo dove vennero ritrovate le sue spoglie, sorse il primo edificio di culto a lui dedicato.
Per alcune si ringraziano Marco Tombolato, Antonio Pedroni, Margherita The Crowded Planet